Rifugio Frasnedo_Val dei Ratti_150323
A Verceia (So) le tre auto del Gruppo Oltreconfine del Cai Cassano d'Adda si ritrovano al "Micio bar", che oltre al buon caffè è dotato di un preziosissimo parcheggio, cosa rara da queste parti della Valchiavenna. Uno dietro l'altro saliamo alla frazione di Vico (q. 380) dove parcheggiamo appena prima del cartello che avvisa della strada a pagamento, il posto è piccolo, giusto giusto per le nostre tre auto. Dopo pochi metri sull'asfaltata in salita ecco il primo cartello in legno che ci da la direzione per Frasnedo (foto 1), la mulattiera si inerpica subito decisa, taglia varie volte la strada, si comincia a sudare, la giornata è magnifica, l'aria è pulita da un bel vento allegro, il sole pennella di luce il Pian di Spagna e la Valchiavenna, la scenografia che ci accompagna è magnifica. Rimaniamo senza fiato, ma non per la fatica. Eccoci ora ad un gruppo di baite diroccate con fontana, poi subito al prato della baita Alpini di Verceia, (foto 5-6) dove Alfredo impartisce una prima lezione sui nodi di sicurezza, proseguiamo fino al bivio Val Codera-Val dei Ratti (foto 10), prendiamo a destra per il rifugio Frasnedo. Sorpassiamo, sempre in decisa salita, il bel borgo di Casten, il panorama si apre sulla bellissima Val dei Ratti con i suoi bianchi tremila che fanno da luminosa cornice a questo meraviglioso quadro. Lo stupore per tale bellezza si legge nei nostri occhi, rimaniamo in silenzio qualche minuto, non servono parole. Si intravede già in lontananza Frasnedo, ci manca ancora un breve tratto in salita per arrivare al paese, con un ultimo sforzo eccoci tra le belle case in pietra del silenzioso borgo, qualcuna è in fase di ristrutturazione in attesa del turista estivo di passaggio. Ricompattato il gruppone con lepri e lumache finalmente insieme, prendiamo un percorso basso, ma in dolce salita, che ci porta direttamente al rifugio Frasnedo (q.1287) dove ci attendono i famosi gnocchetti di Verceia della rifugista Elda. Quì in Valchiavenna pare, ma pare solo, che li chiamino anche pizzoccheri. Finito il pranzo di gnocchetti e torta alle mele, il tutto inaffiato da ottimo Sassella, il buon Alfredo se ne approfitta per impartire una seconda lezione di nodi all'aperto, alcuni alunni però si imboscano preferendo una leggera pennica allo studio dei nodi montanari. Salutati i rifugisti procediamo in dolce salita fino alle baite di Corveggia (foto 24), dove prendiamo alla nostra destra la deviazione per Moledana, da questo punto in poi l'escursione sarà tutta in discesa fino a Vico. Sorpassiamo le case di Moledana fino ad arrivare al lago e all'altissima diga che attraversiamo, una breve galleria ci conduce fuori sul tracciolino e con tranquilla camminata in piano fra le rotaie della ferrovia a scartamento ridotto eccoci al bivio della Val dei Ratti-Val Codera. Discesa come all'andata sulla mulattiera che taglia la strada agro silvo pastorale fino a Vico, ci togliamo scarponi e indumenti bagnati per andare pettinati al "Micio bar" di stamattina per la solita birretta e patatine di fine escursione. Ho ancora negli occhi l'immagine dei laghi di Mezzola e Como risplendenti d'argento. Alla prossima escursione, che chissà dove sarà. Eravamo già stati > quì > quì I Dati da eTrex:
Distanza 13.1 km Tempo 8:41 hr. Alt.max 1317 m. Ascesa 1263 m.
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