Zucco di Sileggio_290720
Uomo avvisato, mezzo salvato...in poco più tre chilometri e mezzo (3,67 km) si sale allo Zucco Sileggio con un dislivello di 1000 metri...fatevi i vostri conti! Dopo questo doveroso avviso, ecco la cronaca dell'escursione: attraversato il centro di Mandello prendiamo per Somana, appena dopo la chiesa spuntano i cartelli Cai con varie indicazioni, saliamo a fine paese e parcheggiamo dinnanzi ad alcuni box, un parcheggio più grande è poco più avanti sulla destra. Saliamo a piedi sull'asfaltata fino a via Santa Maria, praticamente un viottolo-mulattiera. Ad una Santella ecco varie indicazioni, proseguiamo per un centinaio di metri fino ad un bivio che dice Zucco Sileggio a sinistra, sentiero 17A (al ritorno usciremo a destra). Da questo punto fino alla cima il sentiero sale ripido per 1000 metri di dislivello, senza darci un'attimo di tregua (vedi altimetria), in tre ore e un quarto di bosco eccoci in vetta, la fatica e il sudore sono presto ricompensati dal panorama a 360° che si gode da sotto la grande croce addobbata di bandierine colorate; dal Grignone, al Moregallo, ai Corni, i monti sopra il ramo del lago di Como, la penisola di Bellagio, il Grona, Menaggio, il Bregagno, si vede anche il pizzo di Gino, ai nostri piedi Mandello e il lago. Il panorama è come lo vede un'aquila. Dopo una mezz'oretta in cima al Sileggio proseguiamo per la bocchetta di Verdascia passando davanti al bivacco Sforza, in discesa, ad un'altro bivio scendiamo a destra per Somana-Mandello, il sentiero è piuttosto ripido e scivoloso, arriviamo dopo una bella sgroppata ai verdissimi pendii erbosi di Prà Vescovin, scendiamo ancora, al sentiero in basso altri cartelli ci indirizzano a destra per Somana-Mandello (il sentiero arriva da Prada), comincia qui un bel tratto in piano che da conforto alle nostre gambe. Più sotto, ad un bivio senza segnalazioni, con un consulto a due, ragionato dallo studio del percorso, prendiamo a destra (a sinistra si va ad Era-Rongio, dall'altra parte della valle), sorpassiamo alla nostra destra alcune rocce lucenti d'acqua, c'è una piccola sorgente in alto. La decisione si rivela corretta, ecco là in fondo il tetto della chiesetta di Santa Maria che visitiamo con attenzione. Il Santo luogo è davvero in una posizione incantevole, arroccato su uno sperone di roccia come un piccolo castello medievale. Scendiamo ora sul largo sentiero che è anche Via Crucis, passiamo dalla grande Santella di Santa Preda, poi dall'agriturismo La Selvaggia - carino! - e infine Somana dove ci attende una provvidenziale e graditissima fontanella comunale. Grandi bevute! Fortunatamente tutta l'escursione si è svolta all'ombra, oggi il termometro segna 34°.
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I dati:
Distanza 9,8 km Tempo 7:29 hr. Ascesa 1109 m. Alt.max 1359 m. Foto di Renato e Giorgio
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