Sorgenti dell'Enna 15 07 15
Caldo terribile in pianura, settimana dominata dall'anticiclone africano...non c'è niente di meglio che un'escursione tra i boschi e le fresche acque della Valtaleggio. La partenza avviene dalla piazza di Vedeseta, tra la chiesa e il Municipio, dove si prende nell'unica vietta che scende, un'antica e bella scalinata (cartelli). Il sentiero è molto ben tenuto e pulito, sembra da poco, dalle erbacce. Il percorso si snoda tra dolci su e giù nell'ombroso bosco, si superano ruderi di cascine, fontanelle d'acqua e numerosi torrentelli che tagliano il percorso. In breve il bel sentiero si infila su di una carrareccia di sassi, molto larga, che sale dal Ponte della Lavina (cartelli). Proseguiendo sulla carrareccia alla nostra destra per le Sorgenti dell'Enna. Giungiamo ad un primo ponte con fondo in lastroni di cemento sul torrente Bordesiglia. Sono molte e molto belle le innumerevoli pozze di acqua del torrente che fiancheggiano il percorso, cascatelle di bianca schiuma come il latte scendono allegre tra i massi dell'alveo. Arriviamo ad un cartello che indica una sorgente ferruginosa, non ci facciamo mancare l'occasione di visitarla, anche se, poverina, una volta raggiunta si rivela ben poca cosa. Interessante però è il luogo; una grande parete rocciosa è di fronte a noi, sgocciolante acqua come doccia dai muschi e dalle piante. Riprendiamo il sentiero e passiamo sopra il terzo ponticello, arriviamo velocemente ad un guado da fare saltando sopra i sassi. Il sentiero, a questo punto, si innalza rapidamente e diventa parecchio ripido, fortunatamente la salita è breve, già vediamo la cascata che scende dalla caverna, che in un attimo raggiungiamo. L'acqua che poi formerà il torrente non si sa da dove arriva, forse dalla Val Imagna, scorga da questa misteriosa caverna che è sorgente dell'Enna. Tripudio di acque e di bianche schiume, il posto è davvero primordiale, se spuntasse uno pterodattilo forse non ci stupiremmo. Dopo le foto di rito ritorniamo sui nostri passi con una sosta pic-nic di mezz'oretta in una bella zona ombrosa e fresca (chissà che caldo in pianura!). Al bivio per il Ponte della Lavina, anzichè risalire per il sentiero di andata decidiamo di compiere un anello e tornare a Vedeseta con un percorso più lungo. Passiamo un'altra zona pic-nic fornita di parecchi tavoloni, fontanella e barbecue in riva al torrente, arrivati al Ponte della Lavina giriamo a sinistra sulla provinciale 24 e dopo un km circa di asfalto e in salita prendiamo la scorciatoia Lavina-Vedeseta (frecce) tra i campi . In verità fare l'anello non vale la pena, ma se avete tempo da buttar via...
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