Valle del Freddo e San Defendente 11.04.2014
Dopo circa tre chilometri dalla fine del lago di Endine, arrivando da Milano o da Bergamo, si incontra una grandissima rotonda, subito a destra si notano i cartelli marroni di ingresso al “sentiero pedonale del periplo del Monte Clemo” e della “Valle del Freddo”. Il sentierone che faremo costeggia la valle del freddo, dove moltissimi cartelli indicano il divieto assoluto di entrarvi, la salita è gradevole ed il percorso è praticamente tutto all’ombra. Ben presto arriviamo alle prime case di Esmate dove incontriamo un contadino che ci consiglia di salire al Monte Clemo. Ma non fate come noi, non salite, non ne vale la pena, la salita al Monte Clemo è brutta e noiosa, solo bosco, poche viste sui monti circostanti, e una rugginosa antenna Rai in cima. Riprendiamo il cammino in discesa verso Esmate, più volte incrociando cartelli del percorso naturalistico del Sebino e zone di sosta con panche e tavoli. A Esmate giriamo a sinistra sulla provinciale per l’eremo di San Defendente, in via Clisano un cartello marrone ci indica la via, in circa 20 minuti di carrareccia e cementata arriviamo all’eremo. Lo spettacolo è veramente straordinario e indimenticabile; abbiamo tutto il Sebino ai nostri piedi, davanti c’è l’imponente e ripidissima Corna Trentapassi con il Guglielmo appena dietro. Un panorama mozzafiato che ci ripaga ampiamente della inutile fatica spesa per salire al Clemo. |