Rifugio Cazzaniga_ciaspolata 24 01 18
Angoli, tracce, percorsi, passaggi e paesaggi di un luogo conosciuto e ormai familiare assumono aspetti inconsueti e straordinari quando si lascia la strada che per abitudine tutti facciamo. Cambiare strada, senza pericolo, può regalare belle emozioni. Come l'escursione di oggi. Lasciato il solito percorso fuori dalla funivia che ci ha portato ai Piani d'Artavaggio, scendiamo alla Cappelletta e anzichè tirare dritto come si fa di solito, scendiamo a sinistra a prendere il 729 per la Casera Campelli, Bocchetta di Melaccio e Piani di Bobbio, ci sono pochissime impronte di precedenti ciaspole sulla neve, conferma di un percorso poco frequentato. La salita nella neve fresca è facile e divertente nel rado bosco di faggi, mano a mano che si procede scompaiono le poche tracce di ciaspole e di sci ma rimangono quelle di qualche piccolo animale. Come gli esploratori su terre ignote camminiamo ora in un grande e intonso pianoro bianco che pare l'Alaska ma a un'ora e mezza da Milano. Si affaccia in lontananza l'inconfondibile sagoma del rifugio Cazzaniga Merlini appollaiato sul grande sperone roccioso, come un faro nel mare bianco, è quella la nostra direzione. Facciamo un divertente fuori pista nella neve immacolata, con un tempo così bello e una neve così soffice impossibile resistere! Con un' ultima salita mica male arriviamo al Cazzaniga Merlini, qualcuno prosegue a conquistare la vetta della Cima di Piazzo, altri si fermano al rifugio al caldo della stufa. Il gruppo si ricompone e dopo gli spaghettoni e i ravioli dell'inesperto cuoco del rifugio, riprendiamo la via del ritorno con una tranquillissima discesa per la strada "normale" passando davanti alle lucide piramidi d'alluminio del rifugio Nicola. I dati: Distanza km. 6,5 Tempo hr. 6:17 Ascesa m. 908 Altezza max m. 1922
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