Rifugio San Fermo - Rifugio Laeng_anello 20 09 17
Unire il dovere al piacere. Dopo la doverosa visita parenti in Valcamonica decidiamo, visto che siamo già quì, di salire a Borno per concederci un week-end infrasettimanale. Dopo una bella dormita in albergo sono deliziato dallo splendido sole e dal cielo blu-blu, salto in macchina e parcheggio a Borno nel piazzale del pattinaggio, a piedi seguo poi le indicazioni per Navertino, via Brennero e via Pizzo Camino, fino alla trattoria Navertino. Qui possono arrivare tutte le auto ma proseguire è consentito solo alle 4x4 munite di permesso ([email protected]). La salita è noiosa sulla ripida cementata, qualche pick up mi supera appestando l'aria, ma uscito dal bosco alle pendici del Monte Arano (q.1488) tutto cambia completamente; i panorami sono grandiosi sulla Valcamonica, la giornata spettacolare, l'aria è così limpida che gli occhi si perdono all'infinito. Il rifugio San Fermo è già visibile ma sembra ancora lontanissimo sull'ultimo verde costone, è solo un'impressione, all'ultima salita prima del rifugio, con grande stupore e sorpresa vedo davanti a me l'imponente roccia della Presolana con tutta la sua costiera, è talmente limpido che riesco perfino a vedere il Diavolo e il Diavolino. Al San Fermo mi fermo poco, un'operaio sta lavorando all'ampliamento del rifugio, c'è disordine e baccano, che peccato! Proseguo in direzione nord verso la Corna di San Fermo, al bivio prendo a destra per il Laeng camminando per un bellissimo e aereo sentiero sotto le pendici della Corna di San Fermo e poi della Cima Moren, con Borno e la Valcamonica sempre sotto ai miei piedi. Questa è la parte di escursione indubbiamente più bella, anche perchè alla fine sbuca sul grandioso Pizzo Camino con spettacolari viste sull'Adamello. Il sentiero scende di quota rapidamente fino al rifugio Laeng dove mi aspetta un succulento pranzo a base di olive, datteri e Simmenthal, non c'è miglior ristorante di questo! Al ritorno dell'anello scendo per il sentiero che dal Laeng finisce su una carrabile bianca, (roccolo di Tabachì q.1560) prendo a sinistra per il colle Mignone e il Lago di Lova, ancora noiosissima cementata fino a Borno a riprendere l'auto che mi aspetta al piazzale pattinaggio. L'escursione è facile e molto ben segnata ma impegnativa perchè parecchio lunga. I dati: Distanza km. 18,9 Tempo hr. 7,31 Ascesa m. 1496 Altezza max m. 1931
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