Rifugio Elisa 19 10 16
Parafrasando la pubblicità di una nota acqua minerale, questa escursione si può riassumere in tre parole: "Lunghissima, noiosissima, umidissima". L'appuntamento dei partecipanti alla gita è a Rongio, frazione di Mandello del Lario, e dopo un buon caffè nel bar della Dina, partenza del nutrito gruppo di escursionisti sulla stradetta acciotolata alle spalle del bar per il rifugio Elisa, storica capanna dei partigiani e sede della Brigata Cacciatori delle Grigne e dell'89a Brigata Garibaldi durante la seconda guerra mondiale. Percorriamo praticamente in piano la stradetta fino al ponte di ferro (489 m.), da questo punto inizia la faticosa e lunga salita che ci accompagnerà senza mollare mai fino al rifugio. Passiamo davanti alla Grotta dell'Acqua bianca (fontanella e bivio per Alpe Cetra) dove ci fermiamo qualche minuto a fare foto e a esplorare il buio antro. Senza storia il percorso fino al rifugio; salita, tornanti, salita, e ancora tornanti nel bosco carico di umidità, i miei baffi sono imperlati di goccioline d'acqua ma finalmente, dopo tre belle orette faticose, appollaiata sul fianco del monte, ecco l'Elisa avvolta dalle nebbie. Frugalissimo pasto nel piccolo locale invernale e veloce ritorno per la cupa Val Meria inondata di nuvole - che danno un certo non so che di infernale al paesaggio attorno - e simpatico incontro con una bellissima salamandra nera con punti gialli. Lunga, noiosa, umida, ma anche interessante, curiosa, piacevole escursione non priva di emozioni con gli amici del Cai Cernusco e del Gruppo ciclisti Martesana. I dati: Distanza 13,8 km. Tempo 7:24 hr. Ascesa 1287 m. Altitudine 1532 m
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