Codera-Rif.Bresciadega-San Giorgio 18 07 2018
La croce verde lampeggiante della farmacia di Novate Mezzola ci segnala di svoltare a destra per via Ligoncio, poi via Castello dove, alla sua fine, parcheggiamo le auto nel piazzale sterrato di Mezzolpiano (fontana). Il sentiero per la Val Codera parte qui. I famosi gradini della Val Codera iniziano subito e dopo qualche centinaio di metri il percorso costeggia imponenti placche di roccia passando poi sotto gallerie grondanti acqua e grandi roccioni che ci sfiorano la testa. Qui e là belle viste sulla Val Codera e sul lago di Novate Mezzola. Incontriamo in contrada Avedè un folto gruppo di scout che arrivano da Roma, in un paio d'ore di camminata arriviamo a Codera dove facciamo sosta all' osteria in piazza della chiesa. Sono le 10,30 è presto, cambiamo il programma iniziale dell'escursione e ci allunghiamo verso il rifugio Bresciadega (anche il Brasca?), prendiamo la carrareccia appena fuori paese iniziando un noiosissimo percorso sempre in leggera salita verso Bresciadega. Tanto è bello il sentiero fino a Codera, tanto è palloso il percorso verso Bresciadega. Fortunatamente la vista delle cime in un cielo azzurrissimo fanno passare la noia del tracciato. Arriviamo finalmente dopo circa un'ora e mezza di cammino ad un cancellone in ferro e legno che preannuncia la piana di Bresciadega. Il panorama cambia radicalmente; siamo per davvero sulle Alpi, l'orizzonte si apre, in fondo si fanno vedere nella loro massiccia importanza le cime d'Avert, il pizzo Barbacan, i pizzi dell'Oro. dall'altra parte dei monti c'è la Val Masino, un vero spettacolo! Entriamo nel rifugio Bresciadega e ci rifocilliamo con una pastasciutta dall'ottimo sugo (ingrediente segreto) cucinata dalla rifugista Marisa e mentre Fabrizio taglia il formaggio di malga per noi escursionisti affamati, papà Tarcisio, un giovanoto di 86 anni, tra un boccone e l'altro, ci racconta le sue avventure nel soccorso alpino. Verso le 14 ritorniamo verso Codera per andare a prendere il sentiero del Tracciolino e San Giorgio, ma arrivati al primo bivio la maggioranza decide di scendere subito per San Giorgio. Inizia un percorso in discesa che ci porta ad attraversare due ponti in pietra sul torrente Ladrogno e poi con continui e faticosi saliscendi fino alle case di Cii (fontana), sono circa sei ore che camminiamo e la stanchezza si fa sentire. Finalmente ecco San Giorgio, un luogo veramente delizioso. Dopo una piccola sosta nella piazzetta della chiesa scendiamo verso Novate per ripidi tornantini, di fronte a noi sulla rocciosa montagna dirimpetto si intravede il sentiero fatto in mattinata per Codera, visto da quì veramente notevole. Quanti sono i tornantini? Tanti, meno male che sono in discesa, arriviamo in basso alla fine del sentiero di San Giorgio nei pressi di una cava, anzichè andare dritti svoltiamo a sinistra cannando la strada per tornare alle auto, che se non proprio sbagliata, molto allungata. Con le ultime forze nelle gambe saliamo sull'asfaltata via Lungo Codera sinistra e poi via Castello arriviando finalmente allo spiazzo di Mezzolpiano dove ci attendono le comode poltroncine delle nostre auto. Bella e lunga escursione con importante dislivello, i dati parlano chiaro: I dati: Distanza km. 21,05 Tempo hr. 10:38 Dislivello m. 2214 (?) Alt.max m. 1225
|