Il Pizzo-Monte Todano-Monte Piancavallone_anello 09 05 2018
Usciamo dalla A26 a Baveno e proseguiamo per Verbania. Appena dopo la rotonda di Fondotoce giriamo a sinistra per la Val Grande, proseguiamo per Cambiasca e poi per Intragna. I quattro chilometri di stretta asfaltata che ci portano al piccolo paese sono un continuo susseguirsi di stretti tornanti che obbligano ad andare adagio, meno male perchè un giovane capriolo ci passa davanti imitato subito dopo da un paio di lepri. Passata Intragna lasciamo l'auto nel grande spiazzo dell'Alpe Gabbio e saliamo per la gradinata; c'è tanto sole, tanto verde e i colori della Valgrande brillano nei nostri occhi, la salita è dolce fino alle case di Sunfai che lasciamo alla nostra sinistra, prendiamo invece a destra (cartelli) per salire al Pizzo, da questo punto la salita diventa un pò più decisa. Arriviamo alle case ormai ruderi, di Trecciura, e non possiamo non pensare che sono state fatte pietra su pietra, senza cemento, senza macchine, ma solo da mani e muscoli, fatica e ancora fatica. Un lavoro ammirevole, una testimonianza dell'eroismo di chi ci ha preceduto, che fa riflettere. Salendo la traccia di sentiero si perde tra gli sfasciumi dell'erba, ma il PIzzo è lì, anche se cerca di nascondersi tra la nebbia che sta arrivando, lo vediamo, e con un pò di fiatone eccoci in cima. Anche il Lago Maggiore si nasconde sotto le nuvole, che peccato! Percorriamo la lunga dorsale che collega il Pizzo con il Monte Todano in fretta, prima che la nebbia copra tutto, arriviamo sulla seconda cima della giornata a m.1664, un tratto veramente molto bello; a destra il bianco compatto delle nuvole che tutto nasconde, a sinistra l'ormai grigio lago e i monti verde scuro che gli fanno da platea. Scendiamo alla bellissima Cappelletta di Piancavallone e proseguiamo con l'evidente sentiero fino a conquistare la terza vetta, la Cima Piancavallone (termine molto generoso, più che altro, un panettone). Il rifugio Piancavallone è proprio sotto la Cappelletta, lo raggiungiamo nella nebbia in cinque minuti. Fervono i preparativi per la prossima apertura, trapani e martelli sono all'opera e la simpatica rifugista Lorenza, chiaccherando con noi dei Piani dei Resinelli, trova il tempo per offrirci un buon caffè. Dal rifugio scendiamo per l'Alpe Gabbio, quì il sentiero diventa completamente diverso da quello di salita, non più erba, ma tante belle roccette da superare, anche con alcuni tratti arditi e viste spettacolari sul Verbano. Attraversiamo il piccolo e simpatico borgo di Sunfai dalla parte opposta di stamattina a chiudere l'anello. Un capriolo, due lepri, un rifugio, tre cime e cinque giovanotti, un'escursione con buoni numeri! I dati: Distanza km. 8,2 Tempo hr. 4:13 Ascesa m. 668 Alt.max m. 1664
|