Pizzo Meriggio 231004
Presa la tangenziale di Sondrio usciamo a destra per Via Vanoni raggiungendo la frazione Porto*, saliamo ad Albosaggia e poi per la frazione Campelli, la strada è asfaltata e sale a stretti tornanti per ben 12 km fino alle case di Campelli di Sotto. Parcheggiamo a fine strada (pochi posti disponibili). Infilati gli scarponi il nutrito Gruppo Cai Canzo sale per verdi pratoni che profumano ancora d'estate fino alle case Campelli di Sopra (1440 m.), di fronte a noi, in una imbarazzante lontananza l'obiettivo di giornata, il Pizzo Meriggio che incute da quì una certa soggezione. Dalle case Campelli di Sopra prendiamo la strada sterrata per l'Alpe Meriggio che alterna tratti di carrareccia a tratti di cementata che noi tagliamo con opportune scorciatoie (foto 7). La salita non ha particolari difficoltà se non per la ripida ascesa che non molla mai, ma il bel bosco di larici e gli infiniti cespugli di rododendri ne alleviano la fatica. Arrivati a quota 1988 in una piccola radura denominata "Pianili" alcuni cartelli Cai ci indicano ottimisticamente la direzione per il Pizzo Meriggio a un'ora e dieci. Dopo un ultimo tratto di bosco il panorama si apre verso le Orobie con belle viste sul lago di Scais e il lago di Venina...ormai siamo in vista della baita Piada a 2100 m. (foto 11), non ci sono più alberi ma solo grandiose radure di erbe ormai ingiallite, da questa quota però si apprezzano grandissime viste sulla Valtellina con la città di Sondrio e la Val Malenco verso Nord e le cime, purtroppo ora avvolte dalle nuvole, delle Orobie Valtellinesi a Sud. Spettacolare il tratto di sentiero che da Baita Piada porta agli ultimi strappi verso il Pizzo Meriggio e con un ultimo, faticoso sforzo, si superano gli ultimi cento metri di dislivello (foto 15) prima di raggiungere felicemente all'anticima del Pizzo adornato da una poderosa croce metallica. Piccola sosta panino e foto di gruppo alla vera cima del Pizzo Meriggio a quota 2358, poco distante dall'anticima. Al ritorno scendiamo fino a Baita Piada, ma anzichè fare il percorso dell'andata, prendiamo una evidente traccia a mezzacosta alla nostra sinistra, lasciando la baita alla nostra destra (foto 24), che attraverso larici e immancabili rododendri si ricongiunge in breve al percorso di salita. Tranquilla discesa tra una chiacchera e l'altra fino alle case Campelli, dove apprezzo la bellezza del caratteristico luogo ora che è illuminato da un caldo sole ottobrino (foto sotto). Mi premio con una medaglietta simbolica per l'escursione appena fatta; per i mille e più metri di dislivello e per i quasi dodici chilometri in meno di sei ore di camminata...mica male! *Il nome Porto deriva dal fatto che dal 1300/1400 e oltre, al posto di un ponte caduto, in questa località si traghettava con una catenaria con "ol navèt" sulla quale c'era l'addetto "ól portinee" per fare avanti e indietro da una sponda all'altra dell'Adda.
I Dati da eTrex:
Distanza 11,7 km Tempo 5:56 hr. Alt. max 2361 m. Ascesa 1027 m.
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