Piani dell'Alben_231219
Ultima uscita del 2019, "last but not least", come direbbero gli inglesi, perchè è sempre bello tornare qui; un grande altopiano dove la vista raggiunge vette lontane, montagne imponenti ma non imbarazzanti, vallate ricche di storia e di lavoro, e in più, solo un'oretta e mezza di auto da casa, là nell'umida pianura. Arriviamo a Capo Foppa con un bel sole, anni fa in questo periodo dell'anno c'era così tanta neve che bisognava lasciare l'auto in basso, ma ora no, di neve non ce n'è. Non c'è nessuno, solo un gran silenzio...infiliamo gli scarponi e ci incamminiamo per il bel sentierone, sullo zaino le ciaspole allegramente sbattono l'una contro l'altra in attesa di camminare sulla neve dopo tanti mesi di inattività. Guardando in alto le cime degli alberi frusciano e ondeggiano, c'è vento in quota. Arriviamo alla Baita Foppalunga ancora senza neve, qualche macchia qui e là, solamente in vista del Rifugio Gherardi a quota 1600 ci infiliamo le plastiche racchette e ciaspolando sorpassiamo il rifugio dirigendoci per l'ampio altopiano in direzione della capanna Battisti. Folate improvvise di vento alzano polvere di neve attorno a noi, il pulviscolo ghiacciato entra negli occhi e raffredda le braccia pur coperte da felpe e giacche a vento, per qualche breve momento mi immagino Amundsen alla conquista del Polo Nord, il freddo è freddo, qui o là, solo che al Polo dura di più. Sostiamo affascinati dal meraviglioso spettacolo dinnanzi noi alla capanna Battisti per qualche decina di minuti, poi ritorniamo verso il Gherardi in fuori pista con bellissimo e avventuroso percorso nel bianco artico (ancora presente Amundsen), dopo il rifugio ci togliamo le plastiche racchette in vista della baita Foppalunga, scivolando nel fango che ormai avvolge gli scarponi. I dati: Distanza 7 km Tempo 4:31 hr. Ascesa 464 m. Alt.max 1687 m.
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