Passo della Manina_ciaspolata 28 01 15
Dopo aver attraversato il passo della Presolana scendiamo verso la Val di Scalve con la tortuosa strada piena di tornanti che si appiana in vista di Colere, proseguiamo per Vilminore di Scalve e saliamo per la frazione di Nona del medesimo comune. La strada è bella e non incontriamo auto nè davanti nè dietro di noi. Scandiamo dall’auto col termometro che segna meno quattro gradi, ci infiliamo gli scarponi e saliamo a prendere il sentiero Cai 408, che ci viene indicato da un signore con colbacco di pelo. Appena lasciato l’asfalto subito camminiamo nella neve che per ora è ben battuta e non faticosa, si sale dolcemente nella magnifica valle dipinta di bianco, ci fanno compagnia la Presolana, il Barbarossa, e tante altre vette Seriane. In poco tempo arriviamo alle Case rosse, edifici per gli operai della vecchia miniera. Passiamo di sotto e proseguiamo per il passo con la chiesetta già visibile. Ci sono molte tracce di ciaspole e sci. Ci infiliamo le ciaspole perchè dopo le Case rosse la neve è alta e si affonda, saranno si e no 40/50 cm, risaliamo con qualche fatica il ripido costone innevato e ben presto la Chiesetta del Passo Manina* è di fronte a noi. Veramente spettacolare il panorama che si gode da quel punto; da una parte la Val Seriana, dall’altra la Val di Scalve con il Monte Sasna ad un tiro di schioppo. Luogo veramente fantastico, oggi col sole, immagino luogo tremendo col brutto tempo. Torniamo alle Case rosse per consumare un veloce pasto al gelo del “salone”; uno stanzone adibito a ricovero invernale, anche con un vecchio tavolo da ping pong e racchette. Ci si può scaldare con una partitella! Tornando a Nona ci viene in mente una curiosità che ci ha detto il signore col colbacco di pelo: nell’inverno 1950-51 a Nona caddero più di quattro metri di neve sommergendo le case. Allora sì che nevicava! *La chiesetta è stata eretta nel 1949 ed è dedicata alla Madonna Pellegrina, la particolarità della chiesetta è l'avere due altari, uno rivolto verso la Val Seriana e l'altro verso la Val di Scalve.
|