Monte San Primo_per creste 17 01 18
Dopo un bel giro mattutino per l'alta Brianza finalmente troviamo la strada giusta per Canzo, arriviamo alla Colma di Sormano con un bel sole, ma con temperatura sotto lo zero e raffiche di vento antartico che gela i baffi. Ci imbacucchiamo come per andare alla base di Mac Murdo e saliamo sferzati dal vento sul sentiero dietro il parcheggio. Sempre per creste, tra un su e giù dentro e fuori lo spoglio bosco di faggi, raggiungiamo magnifiche viste sul lago di Lecco; di fronte a noi Mandello, Varenna, fin su a Dervio, di là si intravede Dongo in fondo in fondo al lago. Ancora col sorriso sulle labbra per il magnifico panorama appena visto, ecco l'Alpe Spezzola (q.1265) dove una grande lapide di granito datata 1961 ci segnala che l'alpeggio può caricare 25 mucche. La neve, a chiazze fino ad ora, si presenta d'ora in avanti compatta e continua. Arrivati all'Alpe di Terrabiotta, anzichè per la bianca traccia del sentierone, saliamo ancora per la cresta davanti a noi, con maggiore fatica ma anche con maggior appagamento, da questo punto in poi infatti la camminata si fa davvero bellissima, siamo sulle bianche anticime che precedono la vetta, il cielo è grigio e minaccia neve, ma il posto è fantastico, è grande la nostra soddisfazione. Alcuni dei nostri sono avanti come virgolette nere su questi scivoli bianchi che precedono la cima. In vetta al San Primo fa un freddo che entra nelle ossa e tira un vento gelido che sembra di essere a 3000 metri, la sosta è obbligatoriamente brevissima, si ingoia un panino e via di corsa verso l'Alpe di Terrabiotta che dopo il freddo patito in cima sembra che qui faccia quasi caldo. Ritorno alla Colma di Sormano tra le chiacchere e con folate di neve fina che allieta la discesa. I dati: Distanza km. 16,7 Tempo hr. 6:51 Ascesa m. 1125 Altezza max m. 1654
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