Monte Olano-Rifugio della Corte_anello_300119
"Qui a Milano nevica, e li da voi?" "Niente neve e tempo grigio grigio, purtroppo anche in alto non c'è neve" "Beh, puoi portare i tuoi amici nel giardino di casa nostra a fare una ciaspolata, ah,ah,ah". Questo dialogo si ascoltava nell'auto che saliva da Morbegno ovest verso Mellarolo, mentre gli altri occupanti dell'auto guardavano con un filo di apprensione le Retiche desolatamente prive di neve fino a quote molto alte, ma con la speranza di non far fare un giro a vuoto alle ciaspole. Arrivati a Mellarolo parcheggiamo in zona cimitero, ci guardiamo intorno ma non ci sono cartelli o segnali che indichino la strada per il rifugio della Corte. Attraversiamo le vie del mesto paesello individuando alla fine di esso, sempre salendo, un bel traverso su un pratone che è in realtà il sentiero per il rifugio, entriamo nel bosco e in circa due orette di tranquilla camminata eccoci al bel poggio erboso con la chiesetta e l'annesso rifugio della Corte. Le ciaspole, che si sono già fatte un bel giro sullo zaino, vengono fatte riposare al rifugio. Elisa, la simpatica rifugista, fatti gli onori di casa, ci racconta il menù. In attesa del pranzo, partiamo a gruppetti alla conquista del famoso panorama che si gode dal Monte Olano, anche a questa quota la neve è poca e i ramponcini, nonostante il gelo e il freddo intenso, penzolano inutili dallo zaino. Dopo le baite di Tagliate di sopra, saliamo a occhio inoltrandoci nel bosco, ci sono almeno tre abeti caduti che ci costringono a superarli con qualche contorsione, e usciti dal bosco, per lunghi tornanti saliamo con qualche fatica sulla pelata mole dell'Olano. Il panorama si apre ed è un vero peccato che le grigie nuvole coprano quasi tutto a 360°. Finlmente arrivati ai pascoli del Monte Olano un pallido sole e squarci d'azzurro ci premiano facendoci scattare foto da questo splendido e magnifico altopiano che si stende ai piedi del Pizzo d'Olano. Finito il reportage una veloce discesa ci riporta al rifugio della Corte, i pizzocheri ci aspettano. Dopo il lauto pasto e le doverose foto di gruppo scendiamo per il ritorno alla destra del rifugio fino ad incrociare l'asfaltata e dopo quanche centinaio di metri, alla nostra sinistra alcuni gradini in cemento ci indicano di riprendere la mulattiera per Mellarolo. Bella escursione (con ottimo pranzo) purtroppo rovinata dal cielo plumbeo che però rifarò senz'altro quest'estate partendo dal rifugio Bar Bianco dopo Rasura. I dati non sono certi: Distanza km. 14,15 Tempo hr. 7,56 Ascesa m. 1000 Alt.max m. 1693
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