Monte Pesora-Monte Cornizzolo-Monte Rai-Monte Prasanto-Terz'Alpe_anello_120620
In attesa che riprenda il lavoro decidiamo con mio figlio Stefano, di fare una bella escursione nella sua zona. Puntualissimi all'appuntamento a Canzo, nel bel parcheggio alberato nei pressi della chiesa di San Francesco, saliamo sull'asfaltata per Gajum lasciandola poi all'altezza del vecchio Lazzaretto (cappella) dove inizia il sentiero, incontriamo anche una simpatica fontana con faccione dalla lingua lunga (che somigli a qualcuno?), attraversiamo un torrente e saliamo per l'erto sentiero fino ad un bel pratone, poi ancora alcuni gradini e finalmente usciamo dal bosco con belle viste su Canzo, proprio sotto di noi. Il sentiero non molla, ma in breve siamo sul Monte Pesora avvolti nel grigio, le cime attorno sono coperte da nubi, breve sosta per qualche foto e via verso il Cornizzolo. Il percorso segue la costa che unisce la due vette, spettacolari le viste verso destra e sinistra, di qua Canzo, Asso, fino al San Primo, di là i laghi di Annone, Pusiano e la pianura fino a Milano. Dopo qualche centinaio di metri in piano, con un ultimo strappo tra roccette raggiungiamo la bella croce del Cornizzolo, attorniati da altri escursionisti. Scendiamo verso il Rifugio M.Consiglieri (chiuso) e decidiamo di fare anche il Monte Rai, ovvero fare il tris di selvagge vette delle Prealpi Comasche, vicine a casa eppur lontanissime. La salita è agevole sui verdi prati del Monte Rai, in un batter d'occhio eccoci in vetta, quì, distesi sul bel pratone verde con vista sui Corni ci dedichiamo al pane e salame, formaggio, scatoletta, senza invidiare, nemmeno per un attimo, chi siede in celebrati ristoranti. Scendiamo alla bocchetta di San Miro (cartelli) e decidiamo per il Sasso Malascarpa perchè mio figlio non lo conosce, attraverso un bel sentierone tra i pini eccoci ad alcune roccette che preannunciano la quarta vetta di giornata, il Monte Prasanto, anche se definirla vetta è francamente esagerato, a poca distanza da noi la torre delle paraboliche. Dopo altra roccette in piano raggiungiamo il Sasso Malascarpa con i suoi famosi resti di conchiglie del triassico, i colchodon, che anticamente si pansava fossero "le impronte del diavolo". Ripida discesa per roccette e poi nella pineta, un salto alla fonte del Fo a riempire le borracce e ultima sosta con meritata birretta nell'operoso rifugio-trattoria di Terz'Alpe. L'anello è di notevole impegno fisico e non ci sono pericoli, ma la lunghezza è sconsigliata a persone poco allenate. I dati: Distanza 14,7 km Tempo 9:24 hr. Ascesa 1257 m. Alt.max 1256 m.
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