Giro dei Cinquelaghi: Marcio-Casere-Gemelli-Colombo-Becco_anello_170922
Arriviamo di buon'ora ad Almè, c'è la solita coda alla rotonda dell'Arlecchino, ma stavolta lui, l'Arlecchino, sogghigna e guardando giù sembra dirci che ci ha combinato un scherzetto, il burlone. Lo scherzetto va avanti un'ora buona e fino quasi ai ponti di Sedrina rimaniamo in coda per un incidente. Finalmente il burlone ci saluta, la paletta dei carabinieri sventola il verde. Con traffico inesistente, ora, arriviamo a Carona lungolago tardi per le nostre abitudini, ci affrettiamo ad acquistare al bar il gratta e sosta (2 E) e via per il ripido sentiero che porta al Rifugio Laghi Gemelli (foto 1). Sempre in costante salita nel bosco odoroso di funghi arriviamo alla diga del Lago Marcio, ci saliamo sopra e con grande stupore e preoccupazione vediamo il grande invaso con metà della solita acqua, un vero colpo al cuore (foto 7-8-9). La siccità vista da quì fa paura. Procediamo verso il Lago delle Casere, anche quì poca acqua (foto 12). Arriviamo al rifugio per l'ora di pranzo, c'è parecchia gente, i tavoli sono quasi tutti occupati da allegri commensali, noi ordiniamo linguine al formaggio strachitunt - deliziose - e un pasticcio di mais (polenta) con funghi, formaggio e briciole di salsiccia - molto succulento -. Dopo il caffè preso nella casetta-bar fuori dal rifugio attraversiamo la diga lasciandoci alle spalle la bella costruzione dei Laghi Gemelli fino al sentierone che in leggera, ma faticosa salita per via del pasticcio di mais, ci porta alla diga del lago Colombo (chi volesse accorciare il percorso può oltrepassare la vallecola con un ponte sospeso, il bivio è segnato sul gpx quì in fondo). Dopo aver attraversato la diga del lago Colombo, con il Pizzo del Becco sopra di noi, riprendiamo il cammino per arrivare all'ultimo lago, il Becco, senz'altro il più bello perchè è posto in un luogo magnifico, pianeggiante (foto Top e 28, 29) con la scenografia delle Orobie sullo sfondo, dal Pegherolo al Cavallo e vegetazione dai verdi di intense e varie tonalità tutt'intorno. Non c'è bisogno stavolta di attraversare la diga, scendiamo subito i gradini e ci buttiamo nel sassoso sentiero fino a incrociare le indicazioni a vernice su un masso passate stamattina (foto 6). Da quì rifacciamo il percorso dell'andata con una lunga e noiosa discesa che ci riporta al parcheggio sul lungolago di Carona. Escursione facile ma molto lunga che richiede allenamento onde evitare il giorno dopo le gambe dure come il legno. I Dati:
Distanza 15,4 km Tempo 8:27 hr. Alt.max 2049 m. Ascesa 1122 m.
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