Cima Segade e baita Fioraro 02.10.2014
Percorriamo la bella strada che, con innumerevoli tornanti, ci conduce al passo San Marco, proprio al confine con la provincia di Sondrio. Se abbiamo la fortuna di arrivare al passo San Marco in una bella giornata, il panorama sulle montagne Valtellinesi è veramente favoloso. Parcheggiamo proprio sullo slargo del passo. Ci incamminiamo per un centinaio di metri in discesa fino a raggiungere un cartello turistico con tettuccio in legno, dove vediamo i primi bolli bianchi e rossi del sentiero 101. A sinistra il monte e passo Verrobbio, davanti la Valtellina con le inconfondibili sagome del Badile e del Cengalo, a destra il pizzo Segade e il Monte Azzarini (o Fioraro), fin giù al Monte Cavallo. Dal cartello turistico per moderata salita tra prati, massi e ghiaioni vediamo la croce di vetta del pizzo Segade, saliamo per labili tracce sul sentiero che porta alla cima che in breve raggiungiamo. Dopo l’autoscatto di rito, scendiamo dall’altro versante percorrendo il bellissimo sentiero in cresta, tra rocce strapiombanti, che porta, alla fine, sul Fioraro. Arrivati alla bocchetta d'Orta decidiamo però di scendere per il ripido canalino a raggiungere il bivacco Zamboni. Il canalino è davvero ripido. Ora il percorso è completamente diverso dal primo tratto, siamo a mezzacosta del Fioraro tra continui saliscendi, sotto di noi vediamo i tetti della case di Madonna della Neve, il serpentone grigio della strada e il verde delle pinete della Val Terzera, un bel colpo d’occhio. Dopo circa un’oretta dal canalino raggiungiamo baita Fioraro dove sostiamo, perchè qualcuno di noi è già abbondantemente soddisfatto. Proseguendo per il 101 si raggiunge il bivacco Zamboni dove, ci dice un escursionista del posto, è in costruzione il nuovo rifugio Balicco. |