Cima di Piazzo_ciaspolata 04 02 15
Decidiamo di non allontanarci troppo dalla pianura viste le condizioni meteo non favorevoli per questa settimana. Arriviamo a Moggio in tempo per prendere la prima corsa delle 8,30 della funivia che va ai Piani d’Artavaggio. Il salto con la funivia ci permette di non fare un bel pò di dislivello. Arriviamo ai Piani d’ Artavaggio col termometro che segna meno cinque. Non c’è in giro anima viva, un deserto bianco. Ci incamminiamo per salire al Nicola, che sappiamo aperto. Camminiamo al bordo delle piste battute ma poco dopo il Sassi Castelli ci mettiamo le ciaspole. La traversata dei Piani è piacevole, poco dislivello, qualche chiacchera, qualche foto e in men che non si dica arriviamo al rifugio Nicola. Poichè è ancora presto decidiamo di non fermarci e proseguire per la Cima di Piazzo. Quì la neve comincia ad essere bella alta e le ciaspole sono indispensabili. Non c’è ancora in giro nessuno, il panorama è eccezionale e il Sodadura ci fa compagnia con la sua grande bianca mole. Dopo qualche centinaio di metri in piano saliamo su per la prima cresta appuntita, onde evitare qualsiasi pericolo. Comincia un faticoso cammino, togliamo le ciaspole perchè si scivola, è troppo ripido. Sempre in cresta e sempre in salita su tracce battute arriviamo finalmente in cima a 2060 metri. Il tempo si mantiene anche se il cielo è quasi nero. Panorama ovviamente favoloso: tutta la catena delle Orobie davanti a noi, lo Zuccone Campelli, il Baciamorti e l’Aralalta in primo piano, in fondo il Resegone. In basso si intravedono appena i tetti a piramide del Nicola e la macchia rossastra del Cazzaniga. Foto di rito in vetta con la simpatica bandierina dei Gitanti Gioiosi. Ottima la cucina al rifugio Nicola. Discesa ai Piani e ritorno a Moggio con la corsa della funivia delle 14,30.
|