Canzo-Rif. Sev ai Corni-Terz'Alpe_050820
Ore 7,30, arrivo a Canzo e mi inoltro nelle strette vie del paese fino alla chiesa di S.Francesco dove parcheggio, via Gajum è proprio lì. Accesa l'elettronica e infilati gli scarponi salgo per l'asfaltata fino a Gajum, e all'albergo "La Sorgente" prendo a sinistra (cartelli) sulla bella strada acciottolata per Prim'Alpe. Una volta arrivato, nel silenzio del bosco mattutino mi rinfresco alla bella fontana e proseguendo, poco dopo la sorgente San Giacomo seguo le indicazioni per i Corni, lasciando a destra la carrabile per Terz'Alpe. La salita nel bellissimo bosco è molto gradevole, il sentiero dolce, non c'è fatica, lunghi tratti quasi in piano, i pensieri se ne vanno e il sole luminoso accompagna il cammino disegnando lunghe ombre a terra. Sono piccoli, grandi momenti di soddisfazione. Quasi senza accorgermene arrivo ad una piccola fonte, siamo quasi al Pianezzo, sbuco fuori dal bosco, su una palina ci sono vari cartelli, indicano il Rifugio Sev, Gajum, una targa gialla della solita corsa in montagna, c'è appeso un foglio di carta spiegazzato. Gli ultimi metri sono sulla cementata che arriva da Valbrona, e poi, un panorama eccezionale si palesa ai miei stupiti e sorridenti occhi; tutto il lago davanti a me, di qua la sponda di Bellagio, di là la sponda di Mandello, il tutto incorniciato dal verde oro dei prati di Pianezzo. Dopo un'attimo di sosta nel piazzale del rifugio per le foto e la barretta ai cereali, ritorno alla palina passata pochi minuti prima per scendere a Terz'Alpe, il foglio spiegazzato altro non è che un'ordinanza che vieta la discesa causa frana. La data dell'ordinanza è di novembre 2019, ben otto mesi fa! I neuroni del mio DNA austro ungarico mandano un impulso al mio cervello: "Torna indietro, segui l'ordinanza", ma i neuroni dell'altro DNA, il marchigiano, mi dicono: "Son passati otto mesi, possibile che i pelandroni non hanno ancora liberato il sentiero? E poi hai appuntamento con Stefano". Mi fido del DNA marchigiano, proseguo diritto, passo dai pratoni con il crocefisso in legno, poi scendo proprio sotto al Corno Occidentale, il sentiero è bello ripido e il cammino rapido, poi ad un tornantino a circa metà strada (q.1038 ), ecco un bel cartello con freccia gialla che mi dice di prendere la deviazione per Terz'Alpe. Aveva ragione il DNA marchigiano! Poco prima di mezzogiorno arrivo a Terz'Alpe inondata di sole, non faccio in tempo a cambiarmi la maglietta che arriva Stefano, "Ciao Pà, andiamo a mangiare?". Dopo gli ottimi pizzoccheri, un sontuoso piattone di bresaola con i famosi e squisiti caprini di Terz'Alpe, con il condimento di simpatiche chiacchere, non mi resta che scendere con la pancia piena dal sentiero Geologico per Canzo, rallegrato dalle numerose cascatelle e dalla spumeggiante acqua del torrente Ravella. I dati Canzo-Terz'Alpe:
Distanza 8,5 km Tempo 3:46 hr. Ascesa 961 m. Alt.max 1243 m. Discesa Terz'Alpe-Canzo: Distanza 3,9 km Tempo 1:45 hr Discesa 425 m
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Foto dell'escursione
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