Candalino-Valcerina-Rif.Sev-Alpe Oneda_anello_200124
Mercoledì tempo brutto, salta l'escursione col Gruppo Cai, sabato invece le previsioni meteo sono ottime, decido perciò di fare un giro al Rifugio Sev partendo però da un inizio, almeno per me, inconsueto, da Valbrona, più precisamente dalla frazione Candalino per salire, anzichè come ho fatto spesso, da Canzo. Lascio l'auto presso il parchetto giochi in via Risorgimento-via Garibaldi a Valbrona, proseguo a piedi sulla lunga e dritta via con un freddo e vento micidiali, alla fine della via i cartelli Cai (foto 2) mi invitano a salire. La salita è sostenuta, passo la costruzione dell'acquedotto, un cartello turistico mi informa dell'Anello del torrente Criarolo (foto 4), prendo nota. Ora alla mia destra ecco i grandi prati della località Piazzo, quì l'asfalto lascia posto ai sassi della carrareccia. A quota 740 circa un evidente bivio (foto 4) segna a destra la Bocchetta dei Corni-Terz'Alpe, a sinistra Valcerrina-Pianezzo-Rif. Sev, vado da questa parte. Da una baita sale un profumo di legna bruciata, fa strano che ci sia qualcuno, il posto è veramente primordiale anche se siamo appena sopra Valbrona. Questa è la Valcerina persa nel tempo (foto 8). Proseguo in moderata salita, la traccia di sentiero è nascosta dalle foglie ed è appena visibile, infine spunto su una grande radura, ci sono alcune costruzioni sparse quì e là, in alto, alla fine del prato individuo tre cartelli Cai che mi danno la nuova direzione verso una solitaria gialla casa vacanze a due piani, attraverso una pineta e la salita riprende sostenuta. Ora il percorso è imbiancato da neve ghiacciata, salgo ancora senza rampini fino a quando sbuco sull'asfatata che arriva da Valbrona, il fondo è una lastra scivolosa, ora è indispensabile indossare i rampini (foto 20-21). Con il cric-croc-cric-croc dei miei passi sul ghiaccio arrivo in vista dal Rifugio Sev accolto da uno splendido sole che tutto colora e riscada in questo gelido mattino di gennaio. Il panorama è incomparabile, una parte di magnifico mondo è stesa ai miei piedi; dai monti svizzeri alla Valchiavenna, la Valtellina, le Grigne e davanti a me come magnifico tappeto azzurro il lago di Lecco, azzurro più che mai. Ogni volta questo luogo lascia a bocca aperta. Metto il naso nel Rifugio Sev ma il locale è zeppo di avventori, decido di tornare indietro con l'asfaltata di ghiaccio e mi tolgo gli indispensabili rampini dopo circa duecento metri più in basso. Ecco l'Alpe Oneda, qualche foto a Bellagio e riprendo il sentiero appena dopo una fattoria, davanti a me per Candalino, a destra per Osigo. Da questo punto in poi la discesa è praticamente il sentiero dell'Anello del Criarolo, che corre accanto al medesimo torrente, un sentiero veramente suggestivo, caratterizzato da parecchi cartelli turistici che ne raccontano le particolarità; grotte, campi solcati, falesie. Il sentiero esce sull'asfaltata passata stamattina, appena sotto al ponticello che segna l'inizio dell'Anello del Criarolo (foto 4). I Dati da eTrex:
Distanza 11.1 km Tempo 5:27 hr. Alt. max 1238 m. Ascesa 960 m.
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