Barzio-rif. Lecco 15 03 17
Dice mia moglie:"…ti spiace se vado in centro con la mia amica in un posto nuovo ad assaggiare dei cannoli alla siciliana, che dice lei, sono FA-VO-LO-SI?". "Ma come", dico io "non dovevamo andare in serra per le piante?". Ok sono libero, decido all'istante di fare un giro in montagna, ormai è troppo tardi per avvisare gli amici, salgo in macchina e parto per la Valsassina alla ventura, a Ballabio mi viene in mente di andare ai Piani di Bobbio, ma a piedi, mica in funivia! Parcheggio lontano dal piazzale funivia che raggiungo tranquillamente sull'asfaltata, appena prima dei tornelli per le auto salgo a destra per la mulattiera (stanga verde e cartelli informativi). In leggera salita passo davanti ad alcune vecchie cascine e alla santella prima dell'agriturismo "Al Pascolo" prendo a destra per i Piani di Bobbio. Senza storia la salita sulla strada, molto lunga e molto noiosa, ogni tanto qualche finestra su Grigna e Grignone rallegra la monotonia del percorso. Dopo un'oretta di strada comincia la neve e il ghiaccio, devo saltellare a destra e a sinistra per evitare le zone più scivolose e in alcuni punti uso un bastoncino conficcato nel ghiaccio come sostegno per passare dall'altra parte. Arrivo alla baita degli alpini di Barzio con il fastidioso ronzio dei motori elettrici della funivia che sono sopra di me, la neve è sempre di più, ma si procede bene anche senza ramponcini. Un profumo di würstel e caffè mi accoglie ai Piani di Bobbio, frotte di colorati sciatori guizzano da tutte le parti, attraverso in velocità le piste per evitare i proiettili che scendono dall'alto e raggiungo in men che non si dica il rifugio Lecco dopo circa due ore e mezza dalla partenza da Barzio. Frugale panino al prosciutto e ritorno sempre a piedi per Barzio lasciando la comodità dell'ovovia agli sciatori. |