Val Vertova-Baita Rondi 15 04 15
Poco prima di entrare nel paese di Vertova (proveniendo da Bergamo), c’è una grossa rotonda che dobbiamo percorrere e tornare indietro di qualche centinaio di metri e girare a destra per la Val Vertova. lI grande cartello sospeso sulla strada, infatti, è visibile solo per chi arriva da Clusone! Il Comune di Vertova, evidentemente, vuol favorire solo il turismo che arriva da nord! Percorriamo la strada per un paio di km fino a Lacnì, dove c’è un osteria-bar con i muri rossi, e proseguiamo con l’auto sulla stretta sterrata fino all’ampio parcheggio. La carrareccia per la Val Vertova inizia in fondo allo slargo. Subito vediamo le belle rocce disegnate dal torrente nello scorrere dei secoli, il percorso è in lieve e gradevole salita, grandi pareti di roccia incombono sopra l’escursionista meravigliato dalla bellezza del luogo, almeno un paio gli attraversamenti del torrente sul gradini di cemento che ci fanno saltellare come cavallette. Cascate, cascatelle, rocce a picco, marmitte e pozze d’acqua trasparente ci accompagnano fino a che, all’altezza di un bel presepio adagiato su un masso, il torrente sparisce, lasciando il nudo alveo pieno di rocce bianche...in alcuni punti somigliano a gigantesche ossa di antichissimi animali morti negli orridi della Val Vertova milioni di anni fa. Saliamo per “ol canalì”, canalino in ripida ascesa, davvero spaccagambe. Passato il canalino ci aspetta un’altra salita sotto una pineta e poi, appena superato un ghiaione, ecco che si palesa, improvvisamente e maravigliosamente, la bastionata dell’Alben. Siamo al Sedernel e la baita Rondi fa capolino in fondo, il luogo è davvero straordinario. Sosta panino e pannichella sui prati della baita. Escursione “double face”, prima i canjon, le rocce a strapiombo, le acque cristalline del torrente, poi la salita di montagna vera, dura e ripida con lo spettacolo dell’Alben davanti ai nostri occhi. Il percorso è lungo: Lacnì > Baita Rondi > Lacnì: km 13,25.
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