Rifugio Nello Conti-Passo Tambura 25 07 17
Nè retiche, nè orobiche...sono a due spanne dal cielo, a due dita dal mare, sono le Apuane. Scendendo dall'Appennino sull'autostrada, si ergono maestose come punte di lancia nella pianura, grande bastionata rocciosa a proteggere la costa toscana, non sono però in imbarazzo nel confronto con le più famose Alpi del nord e incutono, anche loro, il giusto rispetto che ogni montagna chiede a chi la vuole salire. Con l'amico Giuliano lasciamo la trafficatissima Aurelia a Massa per dirigerci verso il borgo di Resceto, base di partenza per il passo Tambura, nostra meta, attraverso la famosa Via Vandelli*. Dopo circa 11 chilometri di stretta strada incassata nella valle - ma siamo davvero vicini al mare? - e con qualche tornante eccoci a Resceto dove lasciamo l'auto nella piazzetta con la statua all'Alpino. Il sentiero 35 parte proprio qui. Siamo ammirati e stupiti dalle cime sopra di noi, e ancor più dalla Via Vandelli, vero capolavoro di tecnica stradale costruita tre secoli fa, un po' come la più antica Via Priula orobica. Lasciato il bosco si aprono ampissimi panorami davanti a noi; dal mare della Versilia fino a quello di Liguria, grigie e ripidissime le cime tutt'attorno, tranne il tondo e grigio Monta Tambura. Saliamo ancora fino alla "finestra Vandelli" piccola spianata artificiale tra due corni di roccia, a sinistra prendiamo per il rifugio Nello Conti (1442 m.) passando accanto ai cosidetti "campaniletti", torri di roccia che sembra d'essere in Grigna, e dopo una breve sosta fotografica al rifugio riprendiamo il cammino per il Passo Tambura. Il sentiero si fa appena un poco più impegnativo del precedente anche per il notevole dislivello già percorso, dopo circa mezz'ora di sassi ecco finalmente il Passo Tambura (1626 m.), dove si aprono i verdi panorami della Garfagnana. Velocissimo ritorno per i sinistri brontolii che provengono dal cielo, ma se qualche volenteroso escursionista volesse proseguire, dal Passo Tambura può arrivare a piedi fino a Modena. Escursione molto interessante per l'aspetto storico e paesaggistico, da non prendere sottogamba anche per i più incalliti camminatori. I dati: Distanza km. 12,6 Tempo hr. 6:23 hr Ascesa m. 1266 Altezza max m. 1626
|
*La Via Vandelli (1738-1751)
Il Ducato di Modena conquistò l'ambito accesso al mare con il matrimonio di Ercole d'Este con Maria Teresa Cybo-Malaspina. Fu incaricato il geografo e matematico di corte Domenico Vandelli di progettare e costruire l'ardita strada, che proprio per quel grande impegno fu anche l'inventore delle "isoipsae Vandellis", ovvero le curve di livello delle mappe, ben conosciute da ogni buon escursionista. |