Cima Timogno 24 09 16
La sofferenza del pensionato si palesa quando, dopo due, o anche tre mesi di vacanza, deve prendere la grave decisione: "dove andiamo domani in escursione?". Là no perchè è lontano, là no perchè non c'è il rifugio, là no perchè non ho la gamba, là no perchè... Trovare un posto che accontenti questi patimenti non è facile! L'illuminazione arriva dall'alto a trafiggere gli ombrosi pensieri: un posto c'è, Spiazzi di Gromo! Una destinazione che accontenta tutti; si può prendere la seggiovia e fermarsi al Vodala, salire al Timogno, o farsela a piedi da sotto...una destinazione "tuttigusti". Arrivati a Spiazzi il nostro capogita prende di petto la situazione e impone la salita a piedi per il Vodala, poi si vedrà se salire al Timogno, e per non fare brutte figure, nessun lamento si ascolta. La salita nella bella abetaia è veramente gradevole e i nostri, nonostante i due-tre mesi di vacanza, non danno segni di cedimento, anzi, dopo un buon caffè al Vodala, un grido fantozziano si leva dal gruppo: "E ora, tutti in cima al Timogno!" Gasp! Sempre per non fare brutte figure, la decisione viene accettata nel silenzio assoluto, passo dopo passo il gruppetto sale in fila indiana per il ben visibile sentiero che mena alla cima, mentre grandissime nuvole spifferano dal basso grandi manciate di nebbia. Finalmente, chi più chi meno, si arriva in cima tutti quanti, foto di rito in vetta con un fondale grigio-grigio che non si vede un tubo. Che peccato! Velocissima la discesa per polenta calda al rifugio Vodala e dopo le solite abbondanti libagioni, un ottimo barbera gentilmente offerto a festeggiare un lieto evento, i tre pensionati + uno riprendono la strada del ritorno per Spiazzi, rallegrati, tanto per cambiare, da una fresca pioggerella settembrina. |