Cavaglia-Casel Regina-Rif.Lupi di Brembilla-Pizzo Cerro_anello_120521
Val Brembilla, una valle da scoprire. Qui c'è un borgo delizioso, uguale a se stesso come tre secoli fa e quando ci arrivi per salire al Castel Regina o alla Corna Camoscera te ne innamori, di sicuro. Arrivi a Brembilla e appena dopo il Comune, giri a destra sul ponte salendo su una stretta strada con tornanti a gomito fino a raggiungere dopo qualche chilometro gli spazi aperti di Cavaglia, il borgo delizioso. E' uno dei più antichi della Val Brembana, sorge su un esteso e verde falsopiano con bellissima vista sulla vallata, una bella chiesetta è immersa nel cielo e i monti alle spalle delle vetuste case gli fanno da grandiosa corona. Noi arriviamo a Cavaglia puntualissimi e diamo inizio all'escursione passando davanti alla "sisterna", il sentiero 596 parte da lì, dopo un centinaio di metri in piano ecco le prime indicazioni Cai, prendiamo a sinistra per la Corna Camoscera, il dislivello si alza di colpo, la salita è tosta, dinnanzi a noi ecco l'impressionante parete della Corna. Nel sentiero sul ripido costone sorpassiamo una fonte, poi arriviamo ad una sella dove ci riposiamo qualche minuto per tirare il fiato, la Corna Camoscera è davanti a noi che basta allungare una mano per toccarla. Proseguiamo sempre in ripida salita per il Castel Regina, passiamo davanti ad un'altra Fonte (foto 10-Fonte1 sul gpx), da questo punto inizia un tratto esposto dove bisogna far molta attenzione a dove si mettono i piedi. (Probabilmente da Fonte1 si può salire a sinistra anzichè andar dritti onde evitare il tratto esposto, vedi ingrandimento traccia quì sotto). Superato con successo il tratto esposto arriviamo ad un'altra palina che ci manda a sinistra a conquistare la vetta del Castel Regina, punto più alto dell'escursione a 1421 metri. Dopo la foto di rito del gruppetto Oltreconfine iniziamo una bellissima e dolce discesa su un verde costone tra nuvole che ci accarezzano verso il Rifugio Lupi di Brembilla, dove arriviamo per il frugale pasto. Silvio e Battista scrutano curiosi le acque del piccolo laghetto. Ben rifocillati ma insospettiti dalle nuvole sempre più grigie torniamo sui nostri passi fino al bivio prima del rifugio per concludere l'anello a Cavaglia. La discesa nel bosco è dolce e senza strappi, ma poco dopo una cascina a quota 1100 (foto 29) un cartello non Cai con scritta Cavaglia fatta a mano, con segni in curva bianco-rossi su un masso ci indirizzano a sinistra (Est-Sudest). Ben presto ci rendiamo conto che la segnaletica appena lasciata è sbagliata (dolo o ignoranza?), andando da quella parte arriveremmo a Cadonzelli, da tutt'altra parte rispetto a Cavaglia. Confortati dai nostri vari Gps torniamo indietro riprendendo il cammino sulla labile traccia, appena sotto il mendace cartello, che porta a Cavaglia, a Ovest, (vedi ingrandimento traccia quì sotto). Attraversiamo il torrente ValTuf e in rapida discesa eccoci di nuovo a Cavaglia, il borgo delizioso della Valle da scoprire. I Dati:
Distanza 8,6 km Tempo 6:01 hr. Ascesa 886 m. Alt.max 1421 m.
|